di Paolo Ianna
Di solito il termine d’epoca viene riservato alle vecchie automobili o ai mobili di castelli abbandonati, ai gioielli, ma anche ad abiti, libri, fotografie, accessori, stampe e molte altre cose, purché abbiano una certa età.
Un Prosecco di 30 anni potrebbe rientrare in questa descrizione? Giocando con le parole, ci rientra, in realtà non ci rientra perché quel vino con le bollicine non mostra la velatura del tempo che incalza e porta “fuori moda” gli stili correnti degli anni ’80. Pochi giorni addietro ho avuto l’onore di essere invitato dall’Azienda Nino Franco di Valdobbiadene, ad una degustazione celebrativa dei 30 anni della prima annata del Prosecco “Primo Franco” che risale appunto all’annata 1983.
Otto assaggi di Prosecco Dry “Primo Franco”, seguono le descrizioni di ogni assaggio.
Si parte dall’ultima, l’annata 2013: il colore è giallo chiaro, al naso, pera, mela, glicine, agrumi canditi. Perfetto l’equilibrio così come l’effervescenza.
Annata 2003: giallo carico, ricco. Agrumi canditi e alchechengi, in bocca è sprintoso e in grande forma.
Annata 1992: mi ricorda una recente degustazione di Champagne Jaques Beaufort… comunque, giallo carico, minerale, frutta candita, frutta secca, cotognata. Ricchissimo, seducente e generoso, ventiduenne.
Annata 1989: quasi oro antico. Castagna arrostita, miele selvatico, mughetto. Effervescenza vellutata, fine. La dolcezza cala, il vino diventa adulto.
Annata 1986: oro antico. Melone maturo, caramella d’orzo. Sottile, seducente. L’effervescenza si è stancata di stare in bottiglia e fugge anche dal bicchiere. La piacevolezza velata dagli anni. Vino di grande rispetto.
Annata 1984: le rughe rendono interessanti le persone e qui anche al vino portano qualche forma di fascino. Finale dolce/sapido, poi secco.
Infine l’annata 1983: se esiste un vino che descrive con precisione il termine ”grazia”, ebbene è questo ’83. Ogni goccia che percorre lingua e palato, riesce a portare il piacere che non ha bisogno di parole di supporto. Vince da solo!
Un paio d’ore più tardi, è stato stappato un Mathusalem (6 litri) del 1991.
I tre decenni di questo Prosecco attraversati in otto versioni a cui le annate hanno portato in dote caratteristiche uniche, irripetibili. Solo l’assaggio può sfatare la convinzione che gli spumanti metodo Charmat/Martinotti, in questo caso un Prosecco, non possano essere longevi, anzi quel 1983 dimostra una notevole capacità di evolvere e acquisire inaspettate note nobili riservate solo ai grandi vini.