di Paolo Ianna
Dall’8 all’11 novembre, va in scena uno degli eventi più importanti e prestigiosi per il mondo del vino, il Merano WineFestival giunto ormai alla ventiduesima edizione.
Tutto ha inizio nel 1992, quando Helmuth Köcher, insieme a due amici, accomunati dalla medesima passione, fonda il Gourmet Club Alto Adige e organizza il Merano WineFestival, prima manifestazione in Italia a offrire al pubblico solo produttori vitivinicoli selezionati sulla base dell’alto livello dei loro prodotti.
Oggi l’evento ha un grandissimo appeal e per gli appassionati del vino rappresenta in assoluto un appuntamento da non perdere. Qui si possono assaggiare i vini più interessanti d’Italia e di altri paesi di rinomata vocazione vinicola, da Francia a Germania, Austria, Argentina, Nuova Zelanda, Slovenia, Sud Africa, Croazia, USA e perfino dalla Georgia.
Non manca proprio niente, o meglio, manca il tempo materiale per godersi tutto questo bendidio. Il programma è talmente fitto di proposte imperdibili che la scelta diventa piuttosto impegnativa.
Tra gli eventi che si susseguono nella “tre giorni” meranese, ce n’è uno in cui sono coinvolto personalmente ed è il conferimento del diploma di merito alle aziende che hanno ottenuto, con i loro vini, la Corona assegnata dalla guida ViniBuoni d’Italia edita dal Touring Club Italiano (http://www.vinibuoni.it/corone.php).
I 366 vini della Corona sono i vini italiani dell’eccellenza che hanno entusiasmato i selezionatori per carattere e identità. L’emozione di premiare i migliori produttori per il loro impegno è sempre grande. In questi momenti trova spazio anche la commozione, soprattutto quando la Corona se l’è conquistata la Vitovska Selezione 2006 di un navigato Edi Kante oppure Il Prosecco di Valdobbiadene Millesimato Dry 2012 del giovane Maurizio Favrèl di Malibràn.
Queste situazioni si possono vivere a Merano, sabato 9 novembre tra le pareti ovattate dai velluti rossi del teatro Puccini attorno alle 10.30.